Bergen, Lofoten e Capo Nord

Aforismidiviaggio bergenBergen, una città speciale, isolata nell’incanto che suscita, sembra uscita da una favola nordica.

aforismidiviaggio Bergen 3

 

Dopo aver attraversato mezza Europa (Svizzera, Germania, Danimarca, Svezia) con la nostra macchina approdiamo a Bergen, una città speciale,  isolata nell’incanto che suscita, sembra uscita da una favola nordica. Dall’acqua del Byfjord ci s’affaccia su una vista di piccole case di legno teneramente strette luna allaltra, è il Bryggen, protetto dallUnesco. Ci sembra di essere su una spiaggia piena di cabine variopinte. Lo sguardo sale poi sulle colline delle sette isole che compongono la città, rallegrate dalle case dai tetti rossi a capanna sparse nel verde. La città sorta nel 1020 divenne presto una ricca capitale della Lega Anseatica, che commerciava lo stoccafisso del nord con i cereali dei più caldi paesi europei. Sul molo sono ormeggiati i pescherecci che appena arrivati in porto scaricano il pescato direttamente al mercato seguendo la tradizione di un tempo senza tempo, che si è solo aggiornata con mezzi più moderni. Esploriamo gli stretti vicoli dove le case quasi si toccano come per tenersi al caldo. In città sono sorti quartieri di edifici più moderni, che s’ispirano comunque a quelli tradizionali; alcuni sono di vetro e cemento e inseriscono originali trasparenze con facciate arricchite di numerose finestre quadrettate come pagine di quaderno. La città di legno subì diversi incendi ma sempre risorse. Bergen fu anche il principale centro religioso della Norvegia, la culla della diffusione del luteranesimo giunto qui con i mercanti anseatici. Il sole di mezzanotte non è visibile da Bergen, ma quando si fa sera i suoi raggi s’infilano tra le case e le imbarcazioni diffondendo una luce crepuscolare di un tramonto fluorescente che nelle ore notturne avvolge la città.

aforismidiviaggioBergen 2

Lasciata la splendida Bergen riprendiamo a correre tra un fiordo e l’altro attraversando ponti lanciati verso il cielo in una dimensione spaziale. Quando tra le nuvole grigie appare un raggio di sole, l’acqua diventa un nastro blu tra prati verdi rasati di un verde così intenso da pensare d’essere finiti in un immenso campo da golf. I paesi lungo il percorso sono punteggiati di case arcobaleno, che colmano la necessità dei suoi abitanti di vivere il colore. Più saliamo verso nord più il tempo si fa tetro e grigio. Ora la neve si materializza sui monti all’orizzonte creando cangianti quadri astratti grigi e bianchi in movimento. Le nuvole sono schermi che si frappongono per offrire nuove visioni. I pochi alberi sparsi, le betulle, sono piccole e contorte per aforismidiviaggio Lofotenil terreno roccioso. Arrivati al circolo polare artico un cippo ne segnala il teorico passaggio. Quando la strada s’affaccia sull’acqua torna il romanticismo delle ombre e dei controluce metallici cangianti e luminescenti come scaglie di pesce. All’orizzonte si stagliano le isole Lofoten, famose per la loro bellezza, prezioso punto d’osservazione del sole di mezzanotte e delle aurore boreali. La lunga rastrelliera per essiccare i merluzzi, la grande muraglia dell’estremo nord, ora è vuota. Nel 1432 il veneziano Pietro Querini fece conoscere agli italiani il merluzzo essiccato, nacque così lo stoccafisso alla vicentina. Al cambiar della luce le viste sul mare frastagliato dei fiordi continuano a mutare. Quando il paesaggio si moltiplica nell’acqua si è trasportati in una visione onirica, manca solo la musica di Orfeo.  aforismidiviaggio verso Circ olo polare ArticoA Tromso si entra in Lapponia: siamo giunti alla porta d’accesso del Polo Nord. Da Tromso partivano tutte le spedizioni verso il Polo Nord. Credevamo di essere soli su questo cammino quando all’improvviso una mandria di renne invade la strada: sono creature buffe e tenere che si mimetizzano con il sottobosco, hanno le corna vellutate e la pelliccia morbida.aforismidiviaggio verso Tromso Ora il paesaggio d’acqua e monti riprende il suo lento procedere verso il Capo diventando sempre più intimistico, perfino un po’ triste. Qualche baia chiusa offre scorci pittoreschi. Purtroppo il tempo non ci é favorevole e quando arriviamo a Capo Nord restiamo allibiti e delusi: una fitta nebbia impedisce la vista dei simboli dell’estremo nord, fa freddo e temiamo di precipitare nel baratro del promontorio, per fortuna c’è una protezione. Lo scheletro del mondo è irreale. Quando suona la mezzanotte non è buio ma il sole non c’è: abbiamo aspettato l’ora X per dovere di cronaca. Il nostro viaggio proseguirà attraverso la Finlandia, le Repubbliche Baltiche, la Polonia, la Germania per finire con il rientro a casa comunque soddisfatti. La nostra sete di conoscenza è stata appagata. (testi e foto di Gabriella Pittari)

aforismidiviaggio capo nord