Parco Regionale Riviera di Ulisse, mito, storia e sogni

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Prendi parte a un'avventura dove il mito incontra la storia e la quiete del mare i sogni dei viaggiatori.

 Il Parco Regionale Riviera di Ulisse è composto da tre aree naturali protette poste, discontinuamente, lungo l'ultimo lembo costiero del Lazio meridionale. Partendo da ovest, nel comune di Sperlonga, incontriamo il Monumento Naturale Promontorio Villa di Tiberio e Costa Punta Capovento - Punta Cetarola (definito semplicemente Monumento naturale di Sperlonga). Nel comune di Gaeta troviamo l'area protetta di Monte Orlando e all'estremo orientale, nei comuni di Formia e Minturno, l'area protetta di Gianola e Monte di Scauri. Tre ambienti, di dimensioni non ragguardevoli, che rappresentano un unicum o quasi, all'interno delle oltre cinquanta aree protette istituite dalla Regione Lazio. Molte di queste, infatti, occupano porzioni di entroterra o di territorio montano, poche insistono direttamente sul mare come quelle della Riviera di Ulisse.

aforismidiviaggio Gianola e Monte di Scauri 1 Questo indissolubile legame col mare si concretizza, anche, con l'esistenza di specifiche ordinanze che impediscono la navigazione a motore e la pesca in alcuni tratti di mare contigui alla terraferma. Il clima e la natura di questi luoghi sono tipicamente mediterranei. I boschi offrono al visitatore specie vegetali quali Querce, Lecci, Sughere, Pini di Aleppo mentre le falesie a picco sul mare ospitano Palme Nane spontanee. Nelle distese arbustive troviamo invece Mirto, Lentisco, Alaterno, Cisto, Ginepro Fenicio, Euforbia, Erica e coloratissime Ginestre. Da non dimenticare i fiori, con ben 17 tipi di Orchidee, Iris e Gladioli. Di sicuro interesse per il naturalista più esperto sono specie rare quali Barba di Giove, Malvone delle Rupi e Latte di Gallina d'Arabia. Importanti personalità dell'antica Roma apprezzarono l'amenità di queste terre e le elessero a luoghi di villeggiatura o, in alcuni casi, di residenza. Sono, perciò, diffusamente presenti importanti testimonianze archeologiche quali la fastosa Villa dell'imperatore Tiberio, nel Monumento di Sperlonga, che si sviluppava per circa 500 metri lungo la costa. Di essa sono ottimamente conservati il perimetro delle stanze della servitù, le vasche per l'allevamento di pesci e, soprattutto, la famosa grotta cosiddetta “di Tiberio”, al tempo fastosamente arredata e ornata con monumentali gruppi scultori ispirati alle epiche gesta di Ulisse, conservati ora nell'attiguo museo archeologico unitamente ad una gran varietà di oggetti e reperti. Il Mausoleo del Console Lucio Munazio Planco, nell'area di Monte Orlando a Gaeta, rappresenta un caso quasi unico e, sicuramente tra i meglio conservati, di architettura funeraria romana. Risalente al I sec a.C., di forma circolare, consta di 4 celle funerarie con relativi altari dove venivano deposte le urne cinerarie di ogni membro della famiglia Planco.

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La fastosa Villa del Cavaliere cesariano Marco Vitruvio Mamurra, a Gianola di Formia, costituita da tre livelli degradanti verso il mare e collegati da audaci scale parzialmente intarsiate nella rocca (Grotta della janara). Presenta un sistema di cisterne (Cisterna maggiore e Cisterna 36 colonne) approntate per raccogliere le acque meteoriche e sorgive, un sistema di vasche termali poste sulle scogliere e resti di una peschiera ove veniva allevato il pesce ad uso commestibile. Da non perdere il cosiddetto “Edificio Ottagonale”, una fastosa pertinenza della villa recentemente recuperata per la pubblica fruizione. Le torri costiere di avvistamento, di cui, in molti casi, sono visibili solo ruderi, sono segnalate già nelle cartografie risalenti al 1500. Quella saracena detta “Quadrata”, posta sulla collina di Monte d'oro a Scauri, è comunque in buono stato di conservazione.

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Una menzione particolare merita l'area di Monte Orlando a Gaeta. Qui, oltre ai resti di epoca romana troviamo altre testimonianze storiche che datano a partire dalla metà del 1500, come i celebri bastioni del sovrano spagnolo Carlo V, fino al termine del 1800. Tutto questo è dovuto al fatto che Gaeta, in virtù della sua strategica posizione, ha sempre rivestito il ruolo di fortezza al servizio dei regni che si sono succeduti nei secoli ed in particolare di quello di Napoli, di cui era una piazzaforte fondamentale. È fin troppo noto che l'unità d'Italia fu portata a compimento proprio con la sua capitolazione, nel 1861, per mano dei piemontesi. Anche la dinastia Borbonica ha lasciato numerosi manufatti di architettura militare quali polveriere, batterie difensive e una serie di lavori idraulici come i reticolati per la raccolta di acqua per le cisterne. Con l'avvento del regno d'Italia si completano altre installazioni militari di cui caratteristici sono i camminamenti sotterranei. Alcuni di queste opere sono oggigiorno ben visibili, in buono stato ed anche visitabili. L'offerta proposta al visitatore-turista si completa con escursioni a carattere naturalistico, storico e didattico che periodicamente, anche grazie alla collaborazione di associazioni specializzate, vengono proposte. Non mancano iniziative di carattere culturale verso cui il Parco, la cui sede ufficiale è a Gaeta in via della Breccia numero 5, mostra sempre particolare disponibilità: visite teatralizzate delle aree archeologiche, percorsi naturalistico sensoriali, festival teatrali, rassegne cinematografiche, passeggiate letterarie. Per gli sportivi esistono pratiche di benessere, percorsi fitness e di mountain-bike ed escursioni marine. Per i ragazzi, a Gianola, c'è il “Parco Sospeso”, un percorso avventura costituito da ponti tibetani, tirolesi e liane ancorati, in alto, ad alberi secolari. La finalità istitutiva delle aree naturali protette non è limitata soltanto alla salvaguardia di beni comuni quali l'ambiente naturale (segnaliamo a riguardo lo studio periodico degli uccelli migratori tramite la pratica dell'inanellamento ed un centro attrezzato per il ricovero della fauna selvatica in difficoltà) e i manufatti storico-archeologici ma guarda anche, un passo in avanti, a stabilire un rapporto diretto e produttivo con tutte le persone che, per qualsivoglia motivo, entrano in contatto con esse. 

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Il Parco organizza, così, anche pubbliche iniziative di sensibilizzazione con progetti di educazione ambientale rivolti alle giovani generazioni e agli studenti delle scuole. Anche la ormai diffusa idea di eco-turismo è, qui, abbracciata con entusiasmo. È di questo periodo l'adesione del Parco Riviera di Ulisse al progetto di rilievo europeo denominato DestiMED. La sua finalità consiste nella predisposizione di un vero e proprio “pacchetto” rigorosamente orientato al turismo ecologico, da proporre al mercato mondiale.

Non vorremmo dilungarci oltre. Ma quante bellezze racchiuse in così poco spazio!

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