Sogni Artici, Barry Lopez

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“Una regione ricca di metafore e di allusioni. E quando t’inchini davanti al nido dell’allodola dalla gola gialla, puoi di nuovo reinserire la tua vita in ciò che sogni”.

Barry Lopez intende dare un senso ai suoi viaggi e nell’Artico prova, con la sua ricerca, a farci sognare. Approfondisce villaggi, territori disabitati, testimonianze di passato e cambiamenti di un presente, confrontandosi con l’incontro di un Creato apparentemente immobile e la presenza di un popolo che ha posto la sua dimora da millenni. Riesce a farci amare fenomeni rari e irreali, dove l’animo umano può esserne spaurito, con la semplicità di un fluire raffinato del racconto, approfondito e mai pesante. Non è un libro semplice. Conoscere l’aurora boreale, la notte infernale, la pelle di foche e narvali, le piume di oche e allodole, i versi e i rumori di cetacei e uccelli, il vagabondare di lupi e di orsi e di volpi, abbracci e racconti di abitanti e cacciatori, storie di vascelli e di condottieri perduti o ritrovati, stupore per la morsa del freddo o di strenua lotta per la sopravvivenza: questo e molto altro ancora è la prerogativa con la quale l’autore ci coinvolge. Tutto con una serenità che trasforma il fluire del pensiero in poesia, che si manifesta ancor più lirica e sorprendente, quanto più libera scende nei personali sentimenti. Con Barry Lopez mare articoapprofondisci la geografia, la storia, la natura, e ogni scienza collegata a queste (antropologia, biologia, etnologia, pittura e sociologia, cartografia, ecc.) perché la sua conoscenza e la capacità di narrare, sono tali che ogni argomento, mai solitario e isolato nei capitoli, mostra la sua personale preparazione professionale. Nascono così le descrizioni semplici e poetiche di fenomeni difficili come la notte artica, l’aurora boreale, disquisizioni dotte sul Polo Nord geografico, magnetico, geomagnetico, la tundra e la difficoltà di vita per ogni vivente. E il suo narrare diventa vibrante quando si incontra e rivela le sue emozioni parlando della balena artica “così sensibile che al contatto delle zampe di un uccello una balena addormentata in superficie sussulta con violenza”, del bue muschiato che “ha la curiosa abitudine di indugiare a volte accosciato quando si rialza dalla posizione di riposo, e questo gli conferisce l’aria di essere assorto in chissà quali pensieri”, dell’orso polare “grande vagabondo”, del narvalo (con la storia dolorosa della sua caccia per possederne il corno) e così ogni creatura che ha abitato da millenni e che abita ancora questi luoghi impossibili come il caribù, la foca degli anelli, le oche delle nevi, le volpi. Ne descrive abitudini, spostamenti, adattamenti come fosse un amico che le accompagna da sempre e che loro hanno adottato. “Animali irriducibili fatti per sopravvivere”. Descrive il popolo Inuit, con il piacere della scoperta e della condivisione con il lettore. Abitudini e modi di sopravvivenza ma anche origini e adattamento. Interpreta le leggi del comportamento alla luce dell’esperienza diretta e delle storie narrate, facendoci imparare anche alcuni significati di un idioma non presenti nella nostra cultura.HMSTerrorThrownUpByIce La storia dell’artico è strettamente legata alla storia della navigazione e in particolare alla ricerca del passaggio a Nord Ovest. L’autore ci propone così anche le esplorazioni artiche. Racconti di partenze, di naufragi, di ammutinamenti, di sorprendenti incontri, di capitani coraggiosi, di ciurme affrante di fame e di scorbuto. Lungo il viaggiare di queste navi conosciamo i nomi attribuiti a baie, a stretti, a isole, a picchi e penisole, che ora sappiamo essere dedicati a capitani e a finanziatori, a re e regine, a studiosi e scienziati. Tutti partecipanti in qualche modo alle diverse spedizioni susseguitesi nei secoli a volte più per arricchimento personale che per vocazione culturale. Un libro dai contenuti enciclopedici dove nulla sfugge e tutto resta. In questo cammino ci prende per mano la straordinaria amicizia di Barry Lopez: “ciò che un individuo pensa di una regione, quando l’attraversa, è il risultato di almeno tre cose: ciò che sa, ciò che immagina, e come si sente disposto”. Una realtà complessa anche se ” le percezioni degli umani dilagano sulla terra come un’alluvione, e lasciano idee appese ai cespugli, come frammenti di carta bagnata da raccogliere e decifrare”. Altre info